Buongiorno ragazzi! Era da un po’ che non ci facevamo sentire vero? Facciamo “mea culpa”…ma abbiamo una giustificazione: abbiamo approfittato di questo periodo di quarantena per fiondarci in un nuovo progetto: il nostro canale youtube nel quale vi invitiamo a passare se siete appassionati di storia e geografia (nell’ultimo video abbiamo visto quanto sbagliata possa essere la nostra percezione delle mappe geografiche). Ma per fortuna è venuta in nostro soccorso Valentina di KiligTravelBlog che ci dona un articolo completissimo e appassionatissimo dedicato a 10 luoghi insoliti e particolari di Barcellona.
10 Luoghi insoliti di Barcellona
Capitale catalana, punta di diamante dell’arte e dell’architettura modernista, comunità autonoma, seconda città più popolosa della Spagna… Sono tante le definizioni che si possono attribuire a Barcellona, e non ne esiste una univoca.
Barcellona ha mille volti, mille storie, mille sfaccettature. Quando ti sembra di averla in pugno, tac! Lei ti sorprende e ti costringe a ricominciare da capo, a riesaminare gli eterogenei spazi che la compongono cercando un filo conduttore per arrivare alla sua anima.
L’anima di una mediterranea città di mare che, però, ha una mentalità decisamente nordica; di una metropoli cosmopolita sempre al passo con le novità del momento che, tuttavia, non disdegna di esprimersi anche in angoli rimasti fermi a un tempo che non c’è più. Quella di uno spazio aperto che accoglie tutti, ma che ci tiene molto alla propria lingua, il catalano, e alle proprie tradizioni.
Difficile resistere al poliedrico fascino della misteriosa Barcellona, anche se all’inizio potremmo fare un po’ fatica a capirlo. In questo articolo voglio mettere a frutto la conoscenza acquisita dopo diversi mesi di vita in questa ciutat e raccontarvi 10 luoghi insoliti e particolari di Barcellona, alcuni un po’ fuori dalle tradizionali rotte turistiche.
1. Il Recinto Modernista dell’Ospedale della Santa Creu i Sant Pau
Uno dei luoghi in assoluto più sorprendenti di Barcellona è il Recinte Modernista de Sant Pau. Ubicato nella porzione destra del quartiere Eixample, e progettato da Lluis Domenech i Montaner (lo stesso che ha ideato il Palazzo della Musica Catalana, altro luogo imperdibile in città), questo posto è un prezioso gioiello d’architettura modernista catalana.
E sapete quale è stata la funzione originaria di tale struttura? La sede di un ospedale! Dal 1916 al 2009 qui vi fu l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, composto da diversi padiglioni comunicanti mediante una fitta rete di tunnel sotterranei, e da bellissimi giardini, i quali sicuramente allietavano la permanenza dei pazienti ricoverati.
Nel 1997 il complesso è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO, e dal 2009 si è convertito in museo e centro culturale. Oggi è possibile visitare alcuni degli antichi padiglioni, apprezzando le vetrate, le maestose scalinate, le volte e gli infiniti dettagli estetici e architettonici che vi lasceranno inevitabilmente a bocca aperta.
2. Il chiostro della Cattedrale
La cattedrale di Barcellona è una delle più importanti della Catalogna, e già osservando la sua facciata dall’Avinguda de la Catedral capiamo che è un vero e proprio incanto gotico.
Essa è dedicata alla Santa Croce e a Sant’Eulalia, patrona della città nota per il suo grande amore nei confronti degli animali. Il luogo dell’intero complesso religioso che più rappresenta questa sacra figura, è il chiostro, un ombroso e suggestivo quadrilatero ricco di palme e alberi da frutto. Qui, in questo particolare spazio, vivono tredici inquiline, bipedi come noi ma decisamente più starnazzanti e piumate.
Mi riferisco alle tredici oche bianche che dimorano stabilmente nel loro apposito recinto, chiedendo instancabilmente cibo ai visitatori. La loro ingordigia contrasta con il sacro significato di cui sono portatrici: il loro numero simboleggia infatti l’età della giovane Eulalia quando passò a miglior vita.
3. Il Parco del Labirinto d’Horta
Per ritemprarsi dalle caotiche atmosfere cittadine, è al Parc del Laberint d’Horta che bisogna andare. Ubicato presso il quartiere Horta-Guinardó, nella parte collinare di Barcellona, esso è un pittoresco e romantico giardino che, udite udite, è stato progettato da un architetto italiano.
Curate siepi, ombrosi angoli, sentieri di ghiaia, statue e antiche dimore in rovina, ruscelli, laghetti sono alcuni degli elementi del parco, il cui fascino è reso ancora più speciale dalla presenza di un labirinto.
Non essendo di notevoli dimensioni, questo laberint sembra assai bonario, ma scoprirete che non è così scontato raggiungere la statua del dio Eros, che troneggia nel suo centro esatto, e tornare indietro incolumi!
4. La Cascata Monumentale e il Mammuth gigante al Parco della Ciutadella
Il Parc de la Ciutadella è il più antico polmone verde di Barcellona. Dal 1872 sorge alle porte della città vecchia, ed è il luogo ideale per rilassarsi in un raro contesto barcellonese di natura.
Ma anche per meravigliarsi e scoprire cose insolite! Qui sorge, infatti, la Cascada Monumental, una bella ed elegante cascata artificiale.
Progettata da Josep Fontseré, la cascata celebra la Nascita di Venere; possiamo ammirare la scultura dedicata alla dea sotto l’arco principale della struttura, dominato da quattro cavalli dorati e raggiungibile da un’ampia scalinata.
Molto interessanti anche le statue dei dragoni presso le vasche, nelle quali è impossibile non notare il magico tocco di un famoso architetto e artista catalano: Antoni Gaudì.
Non molto distante, sempre all’interno del parco, vi è un altro elemento insolito e affascinante: la statua di un gigantesco mammuth, simpatica riproduzione del preistorico animale realizzata da Antoni Clavé nel 1907.
5. Il Palau Güell
Il celebre architetto catalano Gaudì ha disseminato, come è noto, la sua straordinaria arte in tantissimi punti della città. Lasciando un attimo in disparte le celebri Casa Battló, Casa Pedrera e il Parc Güell (che comunque sono assolutamente da visitare), vi cito qui un’opera meno famosa ma anch’essa parecchio sorprendente: il Palau Güell.
Quando si dedicò della progettazione di questo palazzo, voluto dall’eccentrico industriale Eusebi Güell per ingrandire e ristrutturare la sua nobile dimora sulla Rambla, Gaudì era ancora nella fase iniziale della sua carriera, sconosciuto ai più.
Ecco perchè è davvero importante visitare questo straordinario palazzo: si può toccare con mano il genio primordiale dell’artista, la sua concezione dinamica delle forme, dei colori, dei materiali impiegati, che evolverà in seguito nei capolavori più conosciuti.
Il Palau Güell è un edificio di grande valore: nel 1969 è stato eletto monumento nazionale spagnolo, mentre nel 1984 è entrato nella lista dei beni culturali dell’UNESCO. La visita è molto interessante e consente inoltre di accedere al particolarissimo terrazzo sul tetto, da cui si gode di una splendida vista sulla città.
6. La Rambla del Raval e il Gatto Botero
Tutti conoscono le celeberrime Ramblas, e anche chi non è mai stato a Barcellona le ha sicuramente sentite nominare. Non tutti sanno, però, che esiste un’altro viale, decisamente più tranquillo e pittoresco della strada più famosa della città: la Rambla del Raval.
Come ci suggerisce il suo nome, questa Rambla si trova nel quartiere Raval, un barrio che, fino agli anni Novanta, era assai malfamato e pericoloso. Oggi, tuttavia, esso si afferma come una zona importante della città, ricca di storia, cultura, arte, vita.
I 250 metri di lunghezza della Rambla del Raval segnano il cuore di questo distretto e si snodano tra una lussureggiante vegetazione dominata da regali palmizi. Un contesto che rende questa strada assai suggestiva, adattissima per una passeggiata tranquilla e non convenzionale.
Qui il turismo di massa fatica ad arrivare, e nelle sue vicinanze troviamo locali di qualità, rari esemplari di umarells locali che chiacchierano sulle panchine e, udite udite, un immenso e bronzeo gatto grasso, opera dello scultore catalano Fernando Botero.
Come con il mammuth del Parc de la Ciutadella, anche in questo caso è impossibile resistere alla tentazione di fare una foto con questa simpaticissima star!
7. La terrazza panoramica dell’Hotel Barceló Raval
Sempre sulla Rambla del Raval, vicino al Gato Botero, c’è un altro posticino insolito: l’hotel Barceló Raval.
Ciò che rende speciale questa struttura non è la sua moderna eleganza, o le quattro stelle che lo contraddistinguono, bensì la bellissima terrazza panoramica sulla sua sommità, che offre una veduta su Barcellona a 360°.
Non occorre essere clienti dell’hotel per ascendere a questo piccolo Eden urbano, e nemmeno mettere mano al portafoglio: di giorno, il balcone è accessibile da tutti gratuitamente. Basta entrare nella hall, prendere l’ascensore e approdare undici piani più su.
Se volete sentirvi chic e apprezzare ancora meglio il panorama, lassù c’è un bar (a pagamento). Il momento ideale per vivere questa esperienza è nel tardo pomeriggio, quando il sole è in procinto di tramontare.
8. I Bunkers del Carmel
Uno dei luoghi prediletti dai locals per ammirare il tramonto sorseggiando cervezas è l’area dei bunkers del Carmel, nel Parc del Guinardó.
Si tratta di uno spazio molto particolare, che ci riporta indietro ai sanguinosi tempi della Guerra Civile, tra il 1936 e il 1939. I bunkers nascono infatti in quell’epoca come un insieme di batterie antiaeree per proteggere la città dagli attacchi.
A guerra terminata, l’area in questione fu occupata da una baraccopoli, il Barri dels Canons (quartiere dei cannoni), e rimase in condizioni di degrado fino al 1992, anno in cui Barcellona ospitò le Olimpiadi.
Oggi, invece, troviamo quassù una delle sedi a cielo aperto del MUHBA, il Museo di Storia di Barcellona. L’accesso è completamente gratuito, e si può approfittare del posto anche per apprezzare, come vi dicevo poco fa, indimenticabili tramonti sulla città.
9. L’Anello Olimpico
Nel punto precedente ho citato il 1992, anno in cui le Olimpiadi si svolsero a Barcellona.
Se volete apprezzare le tracce di questo importante evento, dovete assolutamente visitare l’Anello Olimpico, luogo emblematico del Parco del Montjuïc spesso lasciato ai margini delle più tradizionali rotte turistiche.
Troviamo qui lo stadio olimpico Lluís Companys, il Palau Sant Jordi, l’Institut National d’Educació Física de Catalunya, le piscine Picornell, il Museo Olímpico Juan Antonio Samaranch, e molti altri simboli che ci rimandano a quell’epoca.
Oltre a celebrare e ricordare lo straordinario evento sportivo, l’Anello Olimpico simboleggia la rinascita architettonica, logistica e sociale della città, che sfruttò le Olimpiadi per fare un salto di qualità. Da qui, inoltre, si apprezzano insolite vedute verso le colline e le montagne.
10. Il Tibidabo
A concludere questa lista di luoghi insoliti di Barcellona c’è il Tibidabo. Con i suoi 512 metri di altezza, il Tibidabo è la collina più alta di Barcellona, nota a molti come la montaña mágica cittadina. Almeno quattro cose rendono speciale questo luogo:
- la presenza del Templo Expiatorio del Sagrado Corazón, l’iconica chiesa sormontata dal Cristo Redentor che si scorge da tutta la città e custodisce splendidi tesori e mosaici;
- il Parco di attrazioni Tibidabo, il più antico della Spagna e, subito dopo il Prater Viennese, anche d’Europa;
- l’Osservatorio astronomico Fabra, ancora oggi attivo, che studia comete e asteroidi;
- la Torre di Collserola, torre di comunicazioni dall’aspetto alieno che dispone anche di un osservatorio pubblico per ammirare la città dall’alto.
E il panorama da quassù è uno dei più sensazionali su Barcellona. Si può raggiungere comodamente dal centro con il Tibibus, la funicolare o una combo metro/bus + camminata.
Conclusioni: luoghi insoliti di Barcellona
La mia lista di luoghi insoliti di Barcellona termina qui, anche se le esperienze da fare in questa spumeggiante città non sono quantificabili. Spero di avervi fornito una prima traccia per andare alla scoperta dei tesori e dei segreti barcellonesi, e ringrazio di cuore i ragazzi di Insolitotramtravel, Ele e Chris, per avermi ospitato qui sul loro bellissimo blog!
Se vuoi continuare a viaggiare con noi ti suggeriamo questo articolo dedicato all’altra grande città Sapagnola: Madrid!
5 risposte
Bell’articolo Valentina! Sempre un’emozione leggere di Barcellona e sentirla raccontata da chi ci ha vissuto, da chi questi angoli nascosti li ha fatti propri. Per me resta casa a distanza di anni da quando, a malincuore, l’ho lasciata. Soprattutto, resta la citta’ da cui ripartirei da zero in ogni momento. Un porto sicuro.
Onoratissima di avervi “soccorso” e di aver scritto per il vostro super blog! 🙂 Grazie davvero ragazzi, spero che questi insoliti consigli possano essere utili ai vostri lettori interessati a Barcellona. Quanto mi piacerebbe tornarci ora!
Grazie mille Silvia! Sono molto contenta che ti sia piaciuto questo post 🙂 Condivido ogni tua parola, anche io mi sono trovata molto bene in questa città, mi ha dato veramente tanto.. Che nostalgia! Ma, come dici tu, è bello sapere che lei è sempre lì che ci aspetta, ed è un porto sicuro!
Bellissimo articolo. Conosco bene Barcellona e, tornando a fine luglio con mia figlia e mia nipote che non ci sono mai state, le porterò sicuramente a fare questo giro insolito. Vorrei sapere se ci sono anche dei tour organizzati.
Bell’articolo, utile! Un unico appunto: Botero è colombiano, non catalano. Ciao!