Toh, chi si rivede! Quasi mi ero dimenticato che avevamo un blog. Un posto, nel web, dove scrivere quello che vogliamo senza essere limitati dai 280 caratteri di twitter o dai 15 secondi che concede una storia di Instagram. Social…croce e delizia dei giorni nostri ai quali, poco coscienziosamente, ci siamo avvicinati circa un anno fa.
Dovrei ricordarmene più spesso, perché avrei tante storie (futili per lo più) da raccontare. E, anzi, direi di fare così:
BUONI PROPOSITI PER L’ANNO SOCIALI 2019
1. Curare di più il blog
Bene. Fatta questa assolutamente non doverosa parentesi iniziale, catapultiamoci nel fulcro della questione: quali sono le competenze necessarie per gestire un social? Quali quelle che abbiamo appreso? Cosa fa un social media manager?
Quali competenze abbiamo imparato dopo un anno sui social?
Piccola premessa: questo non è effettivamente il nostro primo anno sul web. Da anni e anni e anni curo, creo, disfo, gestisco siti, forum e pagine su qualunque piattaforma mi capiti sotto mano ma, con livelli più o meno alti di impegno, il loro obiettivo è sempre stato ricreativo.
Questa volta invece no. Sebbene sia nato come progetto ricreativo, il tutto si è evoluto inaspettatamente bene nei primi mesi, al punto tale da farci pensare: beh, prendiamolo seriamente.
Il che ci porta ad una prima lezione:
1. Ogni mese è diverso dagli altri
I primi mesi sono stati, chissà per quale motivo, rosei. Abbiamo conosciuto un sacco di persone e i contatori, dannati contatori, salivano come dei draghi. Praticamente eravamo i nuovi Fedez e Ferragni! Con il passare dei mesi, tuttavia, il tutto si è assestato, le persone da conoscere le abbiamo conosciute e i contatori sono rallentati, necessitando non solo di una piccola nuova spintarella, ma di essere accompagnati, coccolati e coltivati….come dei cetrioli ?
2. Neanche il cane muove la coda per niente
Lo dice sempre mio papà, tant’è che è praticamente una delle convinzioni che ho da sempre scolpite dentro di me, quasi più della rotondità della terra. Ciò nonostante non smette mai di stupirmi… avete presente i sondaggi di instagram? Domanda semplice, 2 bottoni. Fine. Sembrerebbe la cosa più banale e fattibile del mondo, quasi da fare inconsciamente. Ebbene, no. Se non porta valore, se non porta intrattenimento, se non porta qualcosa, beh, non arriverà neppure un voto ad un sondaggio su Instagram.
A tal proposito, se siete capitati qui per caso, sappiate che su Instagram organizziamo un sacco di giochini e giochetti, tra cui un gioco a quiz che Gerry Scotti può solo sognarselo la notte. Abbiamo classifiche, premi, badge, achievements, tutti consultabili nella pagina dedicata. Dategli un’occhio!
3. Prendersi cura delle persone care
In questo contesto parlare di “persone care” è, forse, esagerato. Ma è innegabile che ci siano “followers” che non sono solo tali. Che non sono solo un’unità tra le migliaia riportate nel contatore dei social, che, a nostro avviso, dovrebbe chiamarsi “incontrati per caso e chissà se mai ci rivedremo”. Queste “persone care” le riconosci. Ricordi i loro username e le loro facce. Ti accorgi se saltano un commento o un’interazione perché sono proprio le loro, le interazioni di cui vai in cerca. Noi un piccolo passo in questa direzione l’abbiamo fatto, creando un gruppo telegram dove trovarci tutti assieme, parlare di cose importanti e cose futili, condividere esperienze e scambiarsi opinioni. A noi piace quel nostro piccolo posticino, con poche persone care e se volete entrarci anche voi, questo è il link!
4. Imparare ad imparare
Fin dai tempi della scuola ho sempre adorato imparare…pressoché ogni cosa, dalla fisica alla storia, dalla filosofia alla matematica… ed oggi l’informatica, l’animazione, il montaggio, la fotografia, l’economia, la scrittura creativa etc. Sostanzialmente ogni cosa che attragga la mia attenzione per più di un giorno rischia di diventare un’ossessione per le settimane seguenti. Questa cosa, talvolta addirittura irritante, si è rivelata molto utile nel contesto dei social, dove le competenze richieste, sebbene non sembri, sono molteplici, soprattutto se si ambisce a migliorare costantemente ciò che si propone. Di seguito un elenco, probabilmente non esaustivo.
Fotografia
Questa era già una passione “pre” instagram, ma, ad oggi, ricopre buona parte delle ore di studio extra lavorative, tra video che spiegano le differenze tra questo e quell’obiettivo o testi che spiegano i principi della composizione fotografica.

Postproduzione
Un anno fa non sapevo neppure cosa fosse. Oggi, invece, non esiste foto che non passi attraverso il processo di post produzione. Ammetto che, anni or sono, non mi capacitavo del perché fosse necessario “falsificare” una foto per renderla migliore. Oggi sono consapevole di quanto erronea fosse quell’idea. In caso ne parlerò in un prossimo articolo.

Montaggio e produzione video
Altra croce e delizia. Sono alle primissime armi, ma, assieme alla fotografia, è ciò a cui mi sto dedicando con maggior attenzione. Non è una competenza strettamente necessaria ad un social come Instagram, ma averla, di sicuro giova notevolmente. Riuscire a creare contenuti visivi ben fatti è uno degli obiettivi di quest’anno. Seguitene l’evoluzione nelle stories su instagram!
Advertising
Non è stato facile. Essendo da sempre sostenitore, così come Elena, del “non spendo una lira finchè non son costretto”, decidere di fiondarmi, sebbene con cifre irrisorie, nel mondo della pubblicità, non è stato facile. Ciò nonostante ci ho provato e ci sto provando…in fin dei conti, investire su un proprio progetto è il primo attestato di stima che si da allo stesso, no? Chiaramente, per farlo al meglio, ho dovuto dedicare svariate ore allo studio del facebook advertising che, per raggiungere risultati ottimali, non consiste nella semplice pressione del tasto “promuovi”.
Public relations e community managment
Della serie “ma quanto sono british?”
Non sono proprio delle competenze “pratiche”, ma richiedono una buona dose di pratica da tastiera, molto utile in diverse circostanze come, per esempio
- Scrivere a società, enti, agenzie con lo scopo di chiudere accordi vantaggiosi per entrambe le parti
- Intrattenere relazioni con altri profili del settore e, perché no, farne nascere delle amicizie
- Intrattenere relazioni con la “fan base” (fa ancora molto strano chiamarla così), e, perché no, farne nascere delle amicizie
Senza considerare il fatto che un anno fa mai ci saremmo sognati di parlare in pubblico come ormai facciamo quotidianamente nelle stories e nei video.
Social Media Managment
Quasi scontato. Fortunatamente, come dicevo già mi sono confrontato più volte in passato con questi argomenti e alcune delle competenze già maturate andavano semplicemente raffinate o adattate a seconda dei social : gestire piani editoriali, pianificare i post, studiare gli hashtag, scrivere descrizioni attraenti, inventare, analizzare ed eventualmente abbandonare progetti, capire i concetti di reach, impressions, engagement etc etc etc.

Varie ed eventuali
A tutto ciò vanno poi aggiunte tutte le varie nozioni che apprendiamo, quotidianamente al fine di produrre le nostre curiosità (#cariosity) ed i nostri quiz; cose generalmente dimenticabili ma che, una volta che le sai, ti faranno fare la parte del figo nei pranzi di famiglia, cosa che, diciamocelo, è il vero obiettivo di ognuno di noi!

Conclusioni
Ecco, se c’è una competenza che nè i social nè la vita mi hanno insegnato, è la capacità di sintesi. Proprio non riesco a scrivere dei testi che siano più corti di una Bibbia, ragion per cui mi complimento con tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto e li invito a darsi una pacca autocelebrativa sulla spalla. E soprattutto scriveteci qui sotto se ci sono delle competenze che abbiamo omesso o che, quantomeno, si sono rivelate particolarmente utili per voi e per il vostro percorso nei social!